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Allergie alimentari, attenzione ai test alternativi

Gli esperti allergologi mettono in guardia da esami poco affidabili ma molto costosi

Pari a quella del lancio di una monetina: è questa secondo gli esperti della Società Italiana di Allergologia Asma e Immunologia Clinica (Siaaic) l'affidabilità di alcuni dei test alternativi proposti per la diagnosi di allergie e intolleranze alimentari. Per arginare la loro diffusione gli stessi esperti hanno messo a punto un vademecum per i cittadini e le prime linee guida destinate ai medici.

Le linee guida, presentate dalla Siaaic in occasione di Expo 2015 e in corso di pubblicazione sulla rivista Clinical Molecular Allergy, sono state pensate per guidare i medici nell'interpretazione dei risultati dei test dalla comprovata validità scientifica. Il vademecum per i cittadini è stato invece concepito come strumento per capire come riconoscere le vere allergie e intolleranze, in modo da evitare di sottoporsi a test che oltre che inutilipossono anche essere molto costosi.

“Orticaria acuta, sintomi gastrointestinali e anafilassi sono i segni distintivi delle allergie – spiega G. Walter Canonica, presidente Siaaic – ma oggi basta avere una stanchezza inspiegabile, qualche difficoltà digestiva, mal di testa, dolori alle articolazioni o altri disturbi aspecifici e non facilmente inquadrabili per autodiagnosticarsi un'intolleranza alimentare”. L'esperto sottolinea i possibili danni derivanti da comportamenti di questo genere, che vanno oltre la spesa sostenuta per sottoporsi a test che possono arrivare a costare anche 500 euro. “Esiste anche il rischio di sottovalutare condizioni cliniche reali come un'eventuale vera allergia o una celiachia – avverte Canonica – Ne deriva che il processo diagnostico deve essere rigoroso, secondo un iter ben preciso che non può essere improvvisato”.

Accanto alle linee guida dedicate ai medici e al vademecum dedicato ai cittadini la Siaaic propone anche undocumento-guida per i ristoratori, pensato per dar loro le conoscenze necessarie per accogliere i clienti allergici senza che incorrano in rischi. “Il nostro documento – spiega Donatella Macchia, responsabile dell'Area Allergie Alimentari Siaaic – dà indicazioni per evitare contaminazioni nella preparazione, conservazione e nel servizio e fornisce utili informazioni per l'acquisto di materie prime sicure, tracciabili e ben etichettate”.

La fotografia del problema. In Italia sono 600 mila i bambini e circa 1,3 milioni gli adulti allergici a un alimento. Le intolleranze “vere” non superano i 10 milioni di casi, ma a questi si aggiungono altri 8 milioni circa di persone che a causa di condizionamenti psicologici o suggestione attribuiscono la responsabilità dei malesseri più disparati al cibo. In questo panorama sono dai 3 ai 4 milioni gli esami che ogni anno potrebbero essere evitati, ma nonostante gli avvertimenti degli esperti il ricorso a test inaffidabili aumenta ogni anno del 10%.

L'illusione in una risposta. Secondo gli esperti Siaaic i test ‘alternativi' “in nove casi su dieci danno un verdetto positivo per dare al paziente l'illusione di una diagnosi”. Diverso è il caso dei test scientificamente validati. “Le metodiche diagnostiche attuali sono molto raffinate e ci consentono, nel caso delle allergie alimentari, di individuare con precisione a quale porzione, proteina, dell'alimento si è realmente ipersensibili”, spiega Mario Di Gioacchino, vicepresidente Siaaic e coordinatore delle linee guida. Un primo passo verso l'ottenimento di una risposta affidabile può essere la compilazione di un diario alimentare, strumento che permette di associare il consumo di un alimento ad un'eventuale reazione di ipersensibilità; la scelta migliore resta però farlo rivolgendosi a un allergologo, che, spiega Macchia, sottoporrà “il paziente agli esami adeguati per capire se si tratta di un'allergia o di un'intolleranza o se pure non c'è nulla di tutto questo di cui preoccuparsi”.

I test inaffidabili. Gli esperti Siaaic includono 6 test ‘alternativi' nell'elenco degli esami inaffidabili nella diagnosi di allergie e intolleranze alimentari. Si tratta del test del capello, del test su cellule del sangue, del test della forza, del VEGA Test, la biorisonanza e il Pulse test (o del riflesso cardiaco auricolare).